Grammatiche e designer, architetture del segno e della parola, forma dei racconti e creazione dell’immagine per scoprire la complementarietà di due grandi maestri dell’arte e della letteratura.
Scoprire Munari a Rodari per inventare storie, per esercitare la nostra mente a un pensiero divergente e attivo, per uscire dagli stereotipi e andare oltre il già visto e il già conosciuto, per fare esperienza delle nostre emozioni: l’arte narrativa e quella visiva si intrecciano, generando nuovi percorsi di senso e moltiplicando i differenti linguaggi espressivi.

Docenti, bibliotecari, librai, genitori

Associazione Attività Educative, Via del Gandolfo, 5G 40053 Bazzano BO – Mauro Speraggi, pedagogista, presidente ED. ARTEBAMBINI

 

 

 

 

 

 

  • Mauro Speraggi, pedagogista
  • Irene Ferrarese, educatrice
  • Claudia Saracchi, docente scuola primaria
  • Biniamino Sidoti, scrittore

Sabato 15 ottobre 2016 , n° 1 incontro (ore 9.00/13.00; ore 14,00/17,30)

PICCOLI SGUARDI

Creare percorsi d’arte per piccolissimi non perché tutti i bambini siano artisti, ma perché crediamo che sia possibile rendere l’arte un linguaggio accessibile a tutti e trovare dei codici narrativi che la rendano narrabile e non terreno di soli pochi esperti.
Piccoli sguardi rivolti al nuovo, all’inaspettato e alla ricerca di quei particolari che ci raccontano l’arte, uscendo dallo stereotipo e dal già visto.
L’arte non come territorio inesplorato, come mondo inaccessibile e non comprensibile, ma come grande recipiente che offre al bambino molte occasioni di crescita. È un’occasione per conoscere, per ascoltare, per evadere e invadere, l’arte è contaminazione di saperi, è passato che comunica con il nostro presente. Attraverso l’arte si osa, si trasgredisce e perché no? Si sogna.
La dimensione che unisce l’arte e i bambini è sicuramente il gioco.
Compagni inseparabili di avventure, l’arte e il gioco rappresentano due facce della stessa medaglia.
Gli artisti, così come i bambini, giocano, sperimentano con i materiali, si fanno guidare dai propri sensi e comunicano con le proprie emozioni.
Il gioco è quella dimensione che permette ai bambini di diventare, di osare e di trasgredire. È una palestra di relazioni, che ci abitua al confronto, che ci fa sperimentare l’autonomia e rivalutare abilità spesso dimenticate.
L’arte non va vissuta come un momento di ascolto passivo, ma è un terreno fertile di sperimentazione dove il fare e il creare sono strumenti per conoscere e per rendere i saperi accessibili a tutti. Come raccontarla ai bambini? Come renderla narrabile?
Ricercando quei particolari che trasformino gli artisti in tessitori di storie, andando alla ricerca di quei particolari che stimolino la curiosità e che rendano l’opera d’arte come un mondo in miniatura a portata di bambino.

Lab.Dentro il colore
Lab. Dentro l’immagine
Lab. Imprevedibile macchia

PROGETTO PRIMI PASSI PER LEGGERE
un laboratorio per il libro tra forme, colori e immagini

Cos’è un libro?
Un oggetto fatto da tanti fogli con dentro parole.
Ma cosa si legge in quelle parole?
Tante storie diverse, storie di gente di oggi o dei tempi antichi, leggende poesie, bilanci, favole…
Ma a cosa serve un libro?
A comunicare il sapere, o il piacere, comunque ad aumentare la conoscenza
Quindi se ho ben capito serve a vivere meglio?
Spesso sì.
Ma la gente li usa questi libri?
Alcuni ne leggono molti, altri li usano per decorazione, qualcuno ha in casa un solo libro: l’elenco del telefono
E per i bambini che ancora non sanno leggere?
Sarebbe utile che i bambini di tre anni cominciassero a familiarizzarsi con i libri, conoscendoli come oggetto. Bisognerebbe fare piccoli libri tutti diversi tra loro ma tutti libri ognuno con una sorpresa diversa, adatti a bambini che non sanno ancora leggere.
Ma come si chiamano questi libri?
I PRELIBRI
Li voglio subito.
(Munari, febbraio 1980 Dialogo sui prelibri)

Lab. Progetto piccoli passi per leggere

APPRENDISTI LETTORI

L’apprendimento della lettura inizia precocemente e procede per vie inaspettate. L’interesse dei bambini al libro nasce molto prima di saper decifrare la scrittura, e sarà più profondo e persistente quanto prima il libro diventerà oggetto familiare, da guardare, da toccare, da farsi raccontare.
Il libro è avventura di lettura e di scrittura: il suo formato, le sue illustrazioni, la scelta dei materiali invitano a modificare lo sguardo, ad adottare percorsi non convenzionali, ad utilizzare nuove tecniche e tecnologie per riconciliare ed arricchire linguaggi diversi.
In quest’ottica, gli atelier sul libro proposti sono un valido strumento di lavoro, una positiva palestra di relazioni che permette di esaltare una progettualità fattiva, che prevede ostacoli ed errori ma anche soluzioni; un luogo dove conoscere, sperimentare e coltivare non solo creatività ma spirito critico.

Lab. Ho trovato scaglie di drago

ARCHITETTURA TRA LE PAGINE

Lab. Architettura tra le pagine